Dare un governo all’Italia
Dare
un governo all’Italia è, di questi tempi, un’azione coraggiosa oltre che
responsabile.
Ma quale governo? Fatta eccezione per il Pd, che ammette la
sconfitta elettorale, tutti gli altri si sentono vincitori, chiamati a salire
sul carro. E più di tutti, chi ritiene di essere il fantomatico rappresentante
di una coalizione politica, che di fatto non è mai nata.
Perché si dice coalizione un’associazione di partiti che si
presentano uniti tutti insieme alle consultazioni. Dove “uniti” vuol dire compatti
sotto lo stesso programma politico.
Non
mi sembra che il centro destra abbia presentato un unico programma, perciò la
coalizione non si è mai costituita come tale, e Salvini è libero, purtroppo, di governare con
chi vuole.
Il
solo vero vincitore di queste elezioni politiche è, piaccia o no, il Movimento
Cinque Stelle. Il buon senso vorrebbe perciò che l’incarico di formare il nuovo governo fosse affidato a Di Maio,
senza discutere, e che passasse a lui l'onere della ricerca di una possibile maggiornaza, con il Pd o la Lega.
Qualunque
altra soluzione parrebbe forzata e inopportuna.
Il
centro destra non ha vinto le elezioni, sia ben chiaro. E Berlusconi ha subito una sonora sconfitta, ancora più pesante, politicamente parlando, di quella incassata dal Pd. Ma per
certa gente la matematica continua ad essere un’opinione. E non soltanto la
matematica…
Ma mettiano pure che Salvini "si renda libero" dalla sua presunta alleanza di coalizione. Che tipo di intesa potrebbe mai esserci tra un partito come la Lega e il M5S?
Sulla caparbia pretesa del PD di non scendere a compromessi e di restare fermi all'opposizione, poi, oltre ad una misura tattica adottata strategicamente per non sporcarsi le mani e non essere accusati di non aver saputo governare (accusa che il PD si è sentito più volte rivolgere contro in questi ultimi anni) non vedo altro.
Ma anche tra Pd e M5S che intesa potrebbe mai esistere per il governo? Sono molte le questioni che li dividono: i vaccini; l'Europa; i vitalizi, che con una mossa molto astuta i piddini stanno facendo di tutto per mantenere.
Ma mettiano pure che Salvini "si renda libero" dalla sua presunta alleanza di coalizione. Che tipo di intesa potrebbe mai esserci tra un partito come la Lega e il M5S?
Sulla caparbia pretesa del PD di non scendere a compromessi e di restare fermi all'opposizione, poi, oltre ad una misura tattica adottata strategicamente per non sporcarsi le mani e non essere accusati di non aver saputo governare (accusa che il PD si è sentito più volte rivolgere contro in questi ultimi anni) non vedo altro.
Ma anche tra Pd e M5S che intesa potrebbe mai esistere per il governo? Sono molte le questioni che li dividono: i vaccini; l'Europa; i vitalizi, che con una mossa molto astuta i piddini stanno facendo di tutto per mantenere.
In ultimo c'è la questione relativa alla rotta politica del M5S. Si fa presto a proclamare di essere indipendenti, e contrari ai tradizionali schieramenti di destra e di sinistra. Ma rimane il fatto che, dalla costituzione dell'Unità d'Italia, il 17 marzo 1861, e dalla successiva formazione della destra e della sinistra storica, vi sono degli ideali di governo che non possono prescindere da quegli obiettivi programmatici che, in qualche modo, si sono poi cristallizzati nelle appartenenze ai poli, e al centro moderato. Il voler a tutti i costi mantenersi liberi e fuori dai consolidati schemi di potere non aiuta l'elettorato a capire dove vogliano andare a parare i cinque stelle, per i quali è ormai arrivato il momento di diventare grandi, e di scegliere se vogliono stare con la destra, o se ritengono che i loro motivi di ispirazione programmatica siano più vicini alla sinistra. Questo voler a tutti i costi invitare indistintamente Salvini e Martina ad un'alleanza improbabile per un governissimo, nel quale c'è tutto ed il contrario di tutto, non depone bene per il futuro del paese, e non predispone i potenziali alleati a scegliere se dire sì o no ad una loro eventuale partecipazione al nascente governo post elettorale.
Che si torni alle urne dopo aver appena votato mi sembra davvero improponibile. Considerati i risultati, però, mi permetterei, fossi in loro, di valutare la tenuta di una legge elettorale che non consente di fatto, ad oggi, la formazione di una compatta maggioranza di governo, non riconoscendo la vittoria a nessuno degli schieramenti politici in corsa.
Si facciano, perciò, al più presto proposte concrete per migliorarla in futuro. Altrimeni, tornare a votare servirà a molto poco. Come puntualmente è già accaduto.
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