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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Nessuna come me

In amore sono all'antica. Nel senso che accetto i ruoli, anche se questi non devono essere fissi, ma intercambiabili. Mi piace il corteggiamento. E gradirei, dal mio uomo, che mi amasse e mi rispettasse, mettendomi al primo posto nella sua vita, e facendolo capire chiaramente. Non perché sono insicura. Ma perché c redo di meritarmelo. Ma anche di averne bisogno. In amore sono una donna della vecchia generazione. Quella che voleva che gli uomini corteggiassero le donne, che si aspettavano telefonate e mazzi di rose, o cioccolatini a S. Valentino. Quella degli uomini che pagavano in pizzeria o a ristorante, se ti invitavano a cena. Che ti portavano al bar, per un caffè o un gelato. Che ti passavano a prendere in macchina, e ti riaccompagnavano a casa, senza mai lasciarti da sola per strada. Era la generazione del "buongiorno" al mattino, quando il tuo uomo ti svegliava con una telefonata, anche di pochi minuti, per rassicurarti del suo amore, e del fatto che sì,

L'Autismo secondo Grillo

La politica ignorante dei grillini accosta indebitamente, nel discorso di Beppe Grillo, i partner politici europei, contrari alla manovra economica italiana, a quei filosofi "autistici" che parlano in tv senza capire che nessuno ha compreso il senso del loro dire. La filosofia è una tecnica di salvezza, ma anche un a metodologia di indagine fondata sul dialogo e sulla comunicazione. Niente di tutto quello che sostiene Grillo. Semplicemente vergognoso il commento di Grillo all'Europa che chiede di rivedere la manovra economica. Il governo non vuole fare marcia indietro, e io non me la sento di poter esprimere un parere, dovendo prendere atto della mia ignoranza in materia di economia.  Non so dunque, tra i due contendenti, chi abbia ragione. M a non si può scherzare sulla sindrome dello spettro autistico offendendo chi, senza averne colpa, ne è affetto. Così come non si può offendere la filosofia e chi la pratica, stabilendo un'equazione tra il fil

Curarsi a ritmo delle stagioni

Autunno  la stagione adatta per lasciare andare Nessuna stagione come l'Autunno è più adatta per curarsi, nel senso del prendersi cura di sé.  Chi ha la tendenza alla malinconia, alla tristezza o, peggio, alla depressione, dovrebbe approfittare della sensazione che trasmette al cuore il mese di Ottobre. Bello non solo per Halloween e per l'incipiente festa dei morti e di Ognissanti, che si festeggiano a Novembre, ma soprattutto per quel ritirarsi silenzioso nel vuoto lento delle foglie morte che cadono, e della pioggia che inizia ad innaffiare con il suo sgocciolare sui vetri delle finestre.  L'Autunno invoglia a trattenersi in casa, diradando le uscite, gli svaghi ed i divertimenti estivi. Ritrovando quel tepore degli affetti, dei legami familiari, delle memorie e dei ricordi, anche nostalgici e grigi come sono spesso le sue giornate. Ottobre è anche il tempo della vendemmia, della raccolta dei frutti del duro lavoro. Della riflessione meditata e dei po

Nessuno come noi

La storia d'amore, bellissima, si presenta come la saga degli egoismi. Tutti vivono nel loro piccolo mondo senza voler indietreggiare di un millimetro dagli obiettivi che si sono dati. Ma proprio questa, che è l'apparente debolezza della narrazione scenografica, finisce per costituire il punto di forza indiscutibile di tutta la trama, in c ui i personaggi hanno finalmente il coraggio di superare le loro ambiguità, spezzando l'ipocrisia delle convenzioni sociali, del mondo cui appartengono, per part ire , fisicamente e metaforicamente, alla ricerca della felicità personale . Il film italiano, per la regia di Volfango De Biasi, che ha come protagonisti Alessandro Preziosi e Sarah Felberbaum, nel ruolo, rispettivamente, del padre di un alunno e della sua docente di Italiano delle superiori, è tratto dal romanzo di Luca Bianchini. La trama narra di una storia autobiografica, ambientata nella Torino del 1987 , dove un'insegnante liceale di Letteratura Ita

Alle sorgenti dell’orientamento

Perché è così difficile scegliere? Nichilismo di massa e indecidibilità Libertà, coraggio, passione, identità, differenza sono solo alcune delle parole più interessanti che sono state pronunciate a OrientaPuglia, l’evento organizzato da AsterPuglia presso la Fiera di Foggia, nel corso del convegno intitolato Alle sorgenti dell’orientamento: perché è così difficile scegliere? Nichilismo di massa e indecidibilità , tenuto il 17 Ottobre 2018 dal professor Stefano Zecchi e dallo psichiatra Paolo Crepet, presso il padiglione 71. Molti giovani – ha sostenuto il professor Zecchi – hanno paura di esercitare la loro libertà, la consapevolezza e la responsabilità personale, e preferiscono ritentare strade già tracciate, o segnate da altri. Alcuni si lasciano abbagliare dal miraggio della carriera, del guadagno, del posto fisso. I grandi personaggi – gli ha fatto eco lo psichiatra Crepet – non sono scontati, uguali, identici gli uni agli altri. Chi si è di

Il paese dell'accoglienza

Modello Riace Un nuova città del futuro pensata per favorire il ripopolamento e l'integrazione razziale che sostituisce l'emigrazione con l'immigrazione  Il sindaco di Riace Mimmo Lucano è diventato famoso in tutta Italia dopo i suoi arresti, per presunte irregolarità nella gestione del problema immigrazione al suo paese, Riace, nella Locride, in Calabria. Questo perché in Italia le cose avvengono sempre al contrario. Sì, perchè Mimmo Lucano avrebbe dovuto assurgere agli onori della cronaca già da molti anni, e per ben altri motivi. Lucano, che è sindaco al terzo mandato, e che è stato scarcerato con l'obbligo di andare via dal suo paese, zona che, Bronzi di Riace a parte, è da tempo tristemente nota per le affiliazioni mafiose, e che si è per questo motivo progressivamente spopolata nel tempo, è stato l'iniziatore del Modello Riace, che vuole integrare nella comunità preesistente gli immigrati in arrivo.  Il progetto prevede di

Vicini di casa

Per fortuna esistono ancora i vicini di casa. Quelli del sud, che aprono le porte a chi bussa. I miei vicini stasera mi hanno dato una mano con l'accendigas della cucina. Il mio, anche se carico, non ne vuole più sapere di fare la fiamma. Loro avevano due o tre accendini, uno dei quali mi ha salvato la cena, e la colazione di domani.

Ho tutto

Non mi manca niente Ho tutto . Non mi manca niente.  Questo è il giusto atteggiamento di chi vuole essere felice. Il bic chiere è sempre mezzo pieno, mai mezzo vuoto. Ci si accontenta di quello che c'è, valorizzandolo. E da lì bisogna ripartire. Per la felicità....  

Non devo nulla a nessuno

Un altro modo per essere felici è credere di non dovere niente a nessuno, e di non dover dimostrare niente a nessuno.  Siamo quello che siamo, e veniamo fuori, con i nostri pregi e difetti, in tutto ciò che facciamo. Perciò, non dobbiamo nulla a nessuno, tanto meno dimostrare qualcosa. Vivere ed esistere devono essere espressioni naturali del nostro saper stare al mondo. Chi è affetto dall'ansia continua di dover provare qualcosa fa fatica, si stressa, si stanca. Viviamo serenamente la nostra vita. Non dobbiamo niente a nessuno. E, soprattutto, non dobbiamo dimostrare nulla. Nemmeno a noi stessi.

Il Bene Mio

Il Bene Mio è la storia di Provvidenza, nella finzione cinematografica un paese della Puglia, rimasto disabitato in seguito ad un devastante terremoto, che ha reso inagibili le case che non sono crollate. I suoi abitanti superstiti sono stati costretti ad evacuare nella piana sottostante, dove è stata edificata Nuova Provvidenza. Tutti i cittadini hanno abbandonato Provvidenza, tranne Elìa, giovane uomo, che di professione faceva l’autista di pullman, insieme all’amico Gesualdo. Elìa nel terremoto ha perso la moglie, rimasta sepolta sotto le macerie della scuola elementare del paese, dove faceva la maestrina ai bambini di Provvidenza, ma non vuole lasciare la sua casa, e le sue memorie, convinto che in quel luogo abbandonato lei sia ancora viva nel ricordo. Il film italiano, per la regia di Pippo Mezzapesa, è stato girato tra Puglia e Campania, nella zona di Gravina, ma soprattutto nel paese di Apice, località campana, abbandonata dal 196

Il Salento delle leggende

Misteri prodigi e fantasie in terra di Puglia Le storie della taranta, i folletti, i Lari, le streghe, i maghi e le principesse, fanno pensare ad un mondo incantato, fiabesco, ancora ancestrale, che si nutre avidamente di credenze popolari, di tipo magico, che nascono proprio laddove la gente entra in contatto con eventi e fatti storici che non riesce a dominare o ad orientare come desidererebbe. Ho di recente terminato la lettura del libro che Antonio Mele, in arte Melanton, ha pubblicato in prima edizione nel 2015 per l'editore Capone di Lecce. Misteri prodigi e fantasie in terra di Puglia mi è stato regalato da mio figlio, di ritorno dalle vacanze estive in Salento, nel mese di Agosto. Il libro mi ha impegnata nella lettura fino ad ora, perché nonostante le sue sole 140 pagine di storie inedite, tra fiabe e leggende salentine, ho avuto necessità di ripensare quelle letture che andavo facendo, senza voler fare di quelle narrazioni una veloce scorpacciata.  L

Di Porto in Porto

Con i sogni nel cuore Giovanni Presutti, abruzzese di nascita campogiovese, vive a La Maddalena, in provincia di Sassari, da molti anni. Dopo essersi imbarcato in Marina, ha scoperto la passione per la scrittura e per il giornalismo, che coltiva anche oggi, ormai in pensione dal suo lavoro. Gli scritti di Giovanni hanno però sempre il sapore dei ricordi, e raccontano la vita dell’emigrante che deve lasciare la sua terra amata, per reinventarsi, attraverso il lavoro e gli affetti, nell’altrove cui è destinato. Ma il destino del nostro amico è strano, perché lo sottrae alla Maiella per portarlo sul mare. La sua fortuna è nell’aver abitato, e nell’abitare ancora oggi, paesaggi di sogno, incantevoli per gli scenari che propongono, siano essi marini o montani. Giovanni divide così la sua vita tra la casa di Campo di Giove, dove trascorre le vacanze estive, e la Maddalena, dove vive il resto dell’anno, dove ha messo su famiglia e rimasto vedovo si gode i piaceri che gli prov

Prima colazione

Il sano rito che i giovani hanno perso I nutrizionisti si esprimono a favore di una buona colazione all'italiana, fatta di latte e caffé, pane burro e marmellata, o fette biscottate, o corn flakes, a seconda delle necessità, esigenze, ed intolleranze di ciascuno. In ogni caso è fondamentale per affrontare la giornata in modo sano, facendo un bel pieno di calorie e di energie che aiutano a svegliarsi in buona forma. Molti non possono fare a meno del caffé, perché altrimenti non riescono a ricominciare bene. Purtroppo, però, i nostri giovani hanno abbandonato questa sana abitudine mattutina, perché preferiscono svegliarsi mezz'ora più tardi e fare colazione in fretta al bar, o mangiare qualcosa di solido, come un panino, un pezzo di pizza, o un panzerotto, nel corso della mattinata. Nulla di più sbagliato, perché la pausa a metà mattina dovrebbe essere fatta a base di frutta, succhi, o comunque con cibi leggeri. E perché quel rito mattiniero di circa mezz'ora,

Lasciare andare

Non si può trattenere tutto. Ci sono persone e situazioni che è bene imparare a lasciare andare.  Quando non possiamo fare niente per modificare una situazione o cambiare il carattere di una persona alla quale siamo affezionati, ma che ci fa stare male, è meglio accettare la realtà per quella che è. E, in qualche caso, anche lasciar andare, e lasciarla andare. Dobbiamo acquisire la consapevolezza di avere un potere limitato sulle cose. Il nostro desiderio, anche legittimo, di dominare la realtà, si scontra inevitabilmente con il dover prima o poi prendere atto dei nostri limiti, che ci impongono, ad un certo punto, di fermarci davanti all'impossibilità di agire per cambiare il contesto. Quando abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare stiamo, se non altro, con la coscienza tranquilla, e possiamo vivere in pace con noi stessi. La stessa arrendevolezza davanti all'ineluttabile la esprimiamo quando, piuttosto che voler dominare a tutti i costi la scena

Festa dei Nonni

Oggi, 2 Ottobre, si celebra in Italia la Festa dei Nonni, istituita nel 1978 negli Stati Uniti su proposta di Marian McQuade, casalinga della Virginia, madre di quindici figli, e nonna di quaranta nipoti. La McQuade iniziò a proporre la giornata nel 1970, ribadendo l'importanza fondamentale dei nonni per la formazione e per l'educazione dei nipoti. Il nonno rappresenta, difatti, la memoria storica della famiglia. I giovani apprendono gli eventi e i fatti accaduti nel passato della loro famiglia dalla narrazione che ne fanno i nonni. Essi sono le radici della storia familiare, attraverso i quali si tramandano tradizioni, usi, costumi e abitudini di generazione in generazione. I nonni, indispensabili per l'educazione dei loro nipoti, sono poi anche un valido sostegno per le mamme lavoratrici, che spesso, soprattutto nelle famiglie del meridione, si fanno aiutare da loro, senza dover ricorrere alla baby sitter o al nido, quando i figli sono ancora molto piccoli.