Il Bene Mio
Il
Bene Mio è la storia di Provvidenza, nella finzione cinematografica un paese della
Puglia, rimasto disabitato in seguito ad un devastante terremoto, che ha reso
inagibili le case che non sono crollate. I suoi abitanti superstiti sono stati
costretti ad evacuare nella piana sottostante, dove è stata edificata Nuova
Provvidenza.
Tutti
i cittadini hanno abbandonato Provvidenza, tranne Elìa, giovane uomo, che di
professione faceva l’autista di pullman, insieme all’amico Gesualdo.
Elìa
nel terremoto ha perso la moglie, rimasta sepolta sotto le macerie della scuola
elementare del paese, dove faceva la maestrina ai bambini di Provvidenza, ma
non vuole lasciare la sua casa, e le sue memorie, convinto che in quel luogo
abbandonato lei sia ancora viva nel ricordo.
Il
film italiano, per la regia di Pippo Mezzapesa, è stato girato tra Puglia e
Campania, nella zona di Gravina, ma soprattutto nel paese di Apice, località
campana, abbandonata dal 1962, quando venne colpita da un terribile terremoto,
che costrinse i suoi abitanti ad evacuare il paese, per andare a ricostruire
nel piano sottostante.
Difficile
non scorgere analogie con la storia di Provvidenza, che sembra proprio uguale a
quella di Apice.
Nonostante
il richiamo a fatti di cronaca vera, il Bene Mio è comunque una sceneggiatura
molto attuale, che si rifà ai numerosi terremoti che negli ultimi anni hanno
distrutto intere aree dell’Appennino centrale, da l’Aquila ad Amatrice.
Il
terremoto di Aquila, avvenuto da ormai circa dieci anni, ha letteralmente raso
al suolo una delle più belle città Italiane dell’Abruzzo. E tuttora il centro
storico, che è la zona che ha subito maggiori danni strutturali, risulta
interdetta ai cittadini e ai visitatori.
Il
film di Mezzapesa è, perciò, uno spaccato amaro e nostalgico della nostra
realtà italiana e, sebbene sia lento e monotono, e a tratti pesante, per la
tematica affrontata, si pregia di un eccellente Sergio Rubini, nei panni del
protagonista Elìa, e di una fotografia di valore storico e documentario, oltre
che eccezionalmente bella dal punto di vista artistico, che racconta la verità
su alcuni dei borghi più accattivanti del nostro Mezzogiorno.
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