Alle sorgenti dell’orientamento
Libertà, coraggio, passione, identità,
differenza sono solo alcune delle parole più interessanti che sono state
pronunciate a OrientaPuglia, l’evento organizzato da AsterPuglia presso la
Fiera di Foggia, nel corso del convegno intitolato Alle
sorgenti dell’orientamento: perché è così difficile scegliere? Nichilismo di
massa e indecidibilità, tenuto il 17 Ottobre 2018 dal
professor Stefano Zecchi e dallo psichiatra Paolo Crepet, presso il padiglione
71.
Molti
giovani – ha sostenuto il professor Zecchi – hanno paura di esercitare la loro
libertà, la consapevolezza e la responsabilità personale, e preferiscono
ritentare strade già tracciate, o segnate da altri. Alcuni si lasciano abbagliare
dal miraggio della carriera, del guadagno, del posto fisso.
I
grandi personaggi – gli ha fatto eco lo psichiatra Crepet – non sono scontati,
uguali, identici gli uni agli altri. Chi si è distinto lo ha fatto proprio
perché si è posto come “diverso” e divergente dalla massa. Vi è una sola cosa
che aiuta a far emergere le differenze, che segnano poi l’identità, e questa
cosa si chiama passione. Piuttosto che fuggirla, bisognerebbe coltivarla.
Perché passione vuol dire anche costanza, impegno, sacrificio, sogno. Il mondo
possono cambiarlo soltanto i sognatori, gli idealisti. La forza del sogno si fa
concreta nel coraggio, nella capacità di saper osare, di andare oltre i limiti,
le barriere, i confini territoriali, gli affetti, e gli amori che vorrebbero legarci,
ancorarci, farci rimanere comodamente seduti tra i nostri agi e tra le comodità
di una vita che ci regala tutto, ma che ci priva, col passare del tempo, delle
emozioni di cui abbiamo maggiormente bisogno, perché sono quelle che ci rendono
vivi.
Un
uomo spento, senza passioni, senza desideri, con il solo interesse di
guadagnare bene, e di fare carriera ad ogni costo, è un uomo condannato per
sempre all’infelicità.
Non
bisogna temere la differenza, ma coltivare l’individualità, l’unicità di
ciascuno. E questo duro lavoro lo devono fare le famiglie, i docenti, le
istituzioni, ma soprattutto lo deve fare ciascuno con se stesso. Per non
perdersi, per amarsi. Per darsi valore.
Non
vi è scelta autentica che possa prescindere da queste riflessioni, che vanno
fatte in silenzio, lontano dal rumore di fondo che ci circonda. Imparando a
prendere le distanze. Ritrovandoci a tu per tu con la coscienza. Lasciandoci
interpellare da quella, per risponderle in totale verità e sincerità di cuore.
Commenti
Posta un commento