Si fa presto a dire animalisti
A scuola di civiltà e di buona educazione
Nei sedicenti animalisti dell'ultima ora manca il rispetto delle norme e dei regolamenti, oltre che quello per gli esseri umani e per i loro diritti
Cito espressamente dal regolamento dei proprietari di animali domestici, e cani:
"I proprietari di cani devono
tenere determinati comportamenti. Alcuni di questi sono previsti dalle
norme con la finalità di prevenire il rischio di danni nei confronti di
altre persone o di cose, altri sono posti per rispetto di norme civiche
di comportamento.
Il proprietario di un cane deve:
- utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
- portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti;
- affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
- acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
- assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive;
- raccoglierne le feci (nel caso conduca il cane in ambito urbano), e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse".
Ieri pomeriggio passeggiavo nei pressi di casa mia, tra Viale Michelangelo e Viale Colombo,
all'altezza della Farmacia Comunale, e mi imbattevo in una persona di
sesso femminile che si aggirava in zona con due cani, di taglia media,
tenuti sciolti, e senza guinzaglio, né museruola.
Non è la prima volta che mi capita. Senza fare polemica ho scelto di entrare nella farmacia comunale sperando pazientemente che la proprietaria si dileguasse il più velocemente possibile con i suoi due animali.
Ironia della sorte, invece, quando la "signora" ha compreso, evidentemente, il mio stato d'animo, piuttosto che affrettare il suo passaggio, o prendere al guinzaglio i due animali, ha sostato qualche minuto davanti a me che, a un certo punto, ho dovuto, di necessità, pregarla di mettersi da parte dal momento che mi aveva letteralmente accerchiata, e io mi trovavo nell'impossibilità di muovermi considerata la presenza dei suoi due animali sguinzagliati e la mia fobia.
La "signora", che avrebbe dovuto semplicemente scusarsi per il fatto di essere in difetto col predetto regolamento dei proprietari di animali domestici, per non tenere i suoi cani al guinzaglio né, tanto meno, con la museruola, iniziava invece ad inveire contro di me, offendendomi pubblicamente, e dandomi della incivile e della cafona, e addirittura giungendo a minacciarmi di ripeterle in faccia, se avessi avuto il coraggio, le stesse cose che le avevo suggerito dalla porta della farmacia, dove avevo trovato, nel frattempo, riparo.
Tengo a precisare che, delle molte persone presenti, tra le quali anche alcuni esemplari di sesso maschile, che non me la sento di definire uomini, hanno osservato la scena raccapricciante, e hanno sentito tutte le offese da me ricevute, ma nessuno ha speso una sola parola in mia difesa, a sostegno del rispetto della norma sopra citata, per ammonire pesamente, come avrebbe dovuto essere, la "signora", stigmatizzando il suo irrispettoso comportamento, incivile, indecoroso e indegno per una cittadina, e per una donna, che si definisce animalista e rispettosa dei diritti.
Non ho osato chiedere alla "signora" cosa avrebbe fatto se, per allontanare le mie paure avessi preso a calci i suoi cani, o le avessi messo le mani addosso, come mi suggeriva di fare il mio istinto di persona umana che vede superato il suo legittimo diritto alla libera circolazione.
Ribadisco di non aver nulla contro gli animali domestici, se questi ultimi vengono portati a spasso dai loro padroni nel rispetto delle norme e dei regolamenti civili del nostro paese. Ma nemmeno sopporto l'idea di dovermi vedere obbligata ad amare i cani, o a dover tollerare che vengano tenuti sciolti, e senza vigilanza.
Mi immagino cosa potrebbe accadere se, davanti ad uno di questi animali, e ai loro cafonissimi e zoticoni proprietari, apparisse all'improvviso un bimbetto o un anziano che deambula in equilibrio instabile e precario. E quali conseguenze potrebbe provocare loro l'impatto non previsto con l'animale, o con gli animali, in questione.
Io, comunque, ho colmato la misura. E, nella rabbia del momento, ieri ho chiamato la polizia, che mi ha confermato di essere dalla parte della ragione, e di poter sporgere denuncia sia per il comportamento irrispettoso dei regolamenti, sia per le offese ricevute gratuitamente da chi avrebbe piuttosto dovuto umilmente scusarsi per il suo, quello sì, di comportamento incivile. E questo secondo punto, sia ben chiaro, assume rilevanza penale.
Il consiglio che mi è stato dato è di presentarmi in caserma per un esposto, e per fare denuncia contro ignoti. La prossima volta, eventualmente, farò anche nome e cognome di chi, senza rispetto di norme e persone, se ne infischia della legge, provocando ansia e spavento in chi circola liberamente per strada, come è suo diritto che faccia.
Un altro consiglio che la polizia mi ha dato è di telefonare, al momento, in caserma, e di chiedere l'immediato intervento di una pattuglia sul posto per cogliere il "furbastro" con le mani nel sacco.
Il mancato rispetto del regolamento dei proprietari di animali domestici comporta il pagamento di una multa. L'offesa pubblica è un reato contro la persona. Se ne risponde davanti alla legge.
Animalisti dell'ultima ora, imparate la civiltà e l'educazione, che vi difettano entrambe.
Non è la prima volta che mi capita. Senza fare polemica ho scelto di entrare nella farmacia comunale sperando pazientemente che la proprietaria si dileguasse il più velocemente possibile con i suoi due animali.
Ironia della sorte, invece, quando la "signora" ha compreso, evidentemente, il mio stato d'animo, piuttosto che affrettare il suo passaggio, o prendere al guinzaglio i due animali, ha sostato qualche minuto davanti a me che, a un certo punto, ho dovuto, di necessità, pregarla di mettersi da parte dal momento che mi aveva letteralmente accerchiata, e io mi trovavo nell'impossibilità di muovermi considerata la presenza dei suoi due animali sguinzagliati e la mia fobia.
La "signora", che avrebbe dovuto semplicemente scusarsi per il fatto di essere in difetto col predetto regolamento dei proprietari di animali domestici, per non tenere i suoi cani al guinzaglio né, tanto meno, con la museruola, iniziava invece ad inveire contro di me, offendendomi pubblicamente, e dandomi della incivile e della cafona, e addirittura giungendo a minacciarmi di ripeterle in faccia, se avessi avuto il coraggio, le stesse cose che le avevo suggerito dalla porta della farmacia, dove avevo trovato, nel frattempo, riparo.
Tengo a precisare che, delle molte persone presenti, tra le quali anche alcuni esemplari di sesso maschile, che non me la sento di definire uomini, hanno osservato la scena raccapricciante, e hanno sentito tutte le offese da me ricevute, ma nessuno ha speso una sola parola in mia difesa, a sostegno del rispetto della norma sopra citata, per ammonire pesamente, come avrebbe dovuto essere, la "signora", stigmatizzando il suo irrispettoso comportamento, incivile, indecoroso e indegno per una cittadina, e per una donna, che si definisce animalista e rispettosa dei diritti.
Non ho osato chiedere alla "signora" cosa avrebbe fatto se, per allontanare le mie paure avessi preso a calci i suoi cani, o le avessi messo le mani addosso, come mi suggeriva di fare il mio istinto di persona umana che vede superato il suo legittimo diritto alla libera circolazione.
Ribadisco di non aver nulla contro gli animali domestici, se questi ultimi vengono portati a spasso dai loro padroni nel rispetto delle norme e dei regolamenti civili del nostro paese. Ma nemmeno sopporto l'idea di dovermi vedere obbligata ad amare i cani, o a dover tollerare che vengano tenuti sciolti, e senza vigilanza.
Mi immagino cosa potrebbe accadere se, davanti ad uno di questi animali, e ai loro cafonissimi e zoticoni proprietari, apparisse all'improvviso un bimbetto o un anziano che deambula in equilibrio instabile e precario. E quali conseguenze potrebbe provocare loro l'impatto non previsto con l'animale, o con gli animali, in questione.
Io, comunque, ho colmato la misura. E, nella rabbia del momento, ieri ho chiamato la polizia, che mi ha confermato di essere dalla parte della ragione, e di poter sporgere denuncia sia per il comportamento irrispettoso dei regolamenti, sia per le offese ricevute gratuitamente da chi avrebbe piuttosto dovuto umilmente scusarsi per il suo, quello sì, di comportamento incivile. E questo secondo punto, sia ben chiaro, assume rilevanza penale.
Il consiglio che mi è stato dato è di presentarmi in caserma per un esposto, e per fare denuncia contro ignoti. La prossima volta, eventualmente, farò anche nome e cognome di chi, senza rispetto di norme e persone, se ne infischia della legge, provocando ansia e spavento in chi circola liberamente per strada, come è suo diritto che faccia.
Un altro consiglio che la polizia mi ha dato è di telefonare, al momento, in caserma, e di chiedere l'immediato intervento di una pattuglia sul posto per cogliere il "furbastro" con le mani nel sacco.
Il mancato rispetto del regolamento dei proprietari di animali domestici comporta il pagamento di una multa. L'offesa pubblica è un reato contro la persona. Se ne risponde davanti alla legge.
Animalisti dell'ultima ora, imparate la civiltà e l'educazione, che vi difettano entrambe.
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