Telefonia mobile
L'ultima rivoluzione
Sulla scena sono comparsi altri tre gestori molto competitivi: Iliad (francese); Kena Mobile (versione low cost della italiana TIM); ho (versione low cost della angloitaliana Vodafone)
Che sia diventata una giungla è ormai chiaro.
Anni fa esistevano solo alcuni gestori, per lo più italiani, che avevano privatizzato il traffico telefonico, costituendo la concorrenza per Telecom Italia, TIM, che è la versione attuale della vecchia SIP.
Oggi le grandi aziende hanno figliato, ed è nata la versione low cost della TIM, Kena Mobile, più economicamente accessibile del gestore originale, progressivamente abbandonato nel tempo a favore di Wind o di Vodafone, ritenuti meno cari e più facilmente raggiungibili dai ripetitori, presenti ovunque, sul territorio nazionale.
Successivamente anche questa capacità di ricezione si è andata modificando, dicono i clienti, a tutto vantaggio di Vodafone, che pare "prenda" ovunque, persino in zone montane.
Io personalmente sono stata per anni cliente Wind, ma non ho mai potuto lamentare disservizi, se non per brevissimi periodi, irrilevanti ai fini della comunicazione, sia a voce che per via messaggistica online.
Sono poi arrivati sul mercato nuovi gestori. Niente a che vedere con i giganti della telefonia di cui ho detto sopra. Ma, pian piano, si sono creati il loro spazio di concorrenza Mobile Tre, Fastweb, Infostrada, Free.
Da qualche mese, invece, il mondo della telefonia mobile sta vivendo un'ulteriore rivoluzione.
Sulla scena sono comparsi altri tre gestori molto competitivi: Iliad (francese); Kena Mobile (versione low cost della italiana TIM); ho (versione low cost della angloitaliana Vodafone).
La francese Iliad dà la caccia ai gestori italiani, ma TIM e Vodafone Italia offrono dei pacchetti che fanno gola ai nuovi consumatori. Mentre continua il rincaro delle tariffe già rodate dei vecchi clienti.
Potrebbe essere una scelta di mercato, fatta allo scopo di invitare gli utenti a spostarsi su altri gestori, diversificando tariffe e traffico telefonico.
Potrebbe essere una scelta di mercato, fatta allo scopo di invitare gli utenti a spostarsi su altri gestori, diversificando tariffe e traffico telefonico.
Il problema continua ad essere costituito dalle condizioni di passaggio da un gestore ad un altro che spesso raffreddano anche il cliente più desideroso di risparmiare.
Ci si trova, infatti, ad avere molti mesi da recuperare sul pacchetto della nuova offerta, vessati tra il gestore abbandonato che succhia tutto il credito residuo, e quello nuovo che spilla molto denaro tra abbonamento, Scheda Sim e altri costi di attivazione.
E tutto questo assolutamente in barba alle convenienti condizioni proposte in tariffario dai nuovi gruppi.
Perciò, si può approfittare del momento "opportuno", ma con la consapevolezza che il passaggio non sarà così indolore come vogliono far pensare.
Ci si trova, infatti, ad avere molti mesi da recuperare sul pacchetto della nuova offerta, vessati tra il gestore abbandonato che succhia tutto il credito residuo, e quello nuovo che spilla molto denaro tra abbonamento, Scheda Sim e altri costi di attivazione.
E tutto questo assolutamente in barba alle convenienti condizioni proposte in tariffario dai nuovi gruppi.
Perciò, si può approfittare del momento "opportuno", ma con la consapevolezza che il passaggio non sarà così indolore come vogliono far pensare.
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