Fare pulizia
Se voglio essere felice
devo imparare a sbarazzarmi di tutte quelle cose, inutili zavorre, che non mi
servono e che non uso più. Le nostre case sono piene zeppe di oggetti che
abbiamo accumulato negli anni, e che custodiamo gelosamente, senza mai buttarli
via.
Fare pulizia significa
alleggerire il peso che ci portiamo appresso, e che, insieme agli oggetti
dismessi, rappresenta il passato di cui non riusciamo a liberarci.
Così come faremo vuoto e
spazio esteriormente saremo induttivamente in grado di liberarci delle scorie
anche dentro.
Il solo tempo che ci è
dato per essere felici è il presente. Chi non riesce a vivere in questa
dimensione dell’hic et nunc, perché non sa liberare le sue energie attuali,
vive ancorato nel ricordo nostalgico di ciò che non è più, ed è costantemente
preda dell’ansia per ciò che non è ancora.
Un esercizio utile
potrebbe essere quello di buttare via ogni giorno qualcosa che non ci serve
più, alleggerendo il peso della zavorra materiale e spirituale che ci portiamo
dietro.
Attivare questo
comportamento ci aiuta anche a rimettere in moto il metabolismo cellulare, e
costituisce un importante antidoto contro l’obesità e i chili di troppo.
Ciò che deve essere
chiaro è che i comportamenti esteriori attivano delle modalità di risposta
interiori della psiche che, con l’abitudine, forma degli schemi attitudinali,
attraverso i quali saremo pronti a reagire sempre allo stesso modo al ricorrere
delle stesse situazioni ambientali.
In questo caso il
pensiero e l’azione si identificano, e si tramutano nelle fattezze corporee, di
modo che chi è leggero nei comportamenti e nelle azioni, lo sarà anche nei
pensieri e nella fisicità esteriore.
Le cose e i pensieri
possono diventare un peso insopportabile che è necessario imparare a gestire se
non vogliamo appesantire corpo e mente. E soprattutto se vogliamo prenderci
cura della nostra felicità.
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