Il silenzio questo sconosciuto
Vorremmo finalmente vedere qualcuno che si batta per il popolo, per la gente, anche per quell'umanità che annega nella generale indifferenza, in un vergognoso rimbalzo di responsabilità
Viviamo nell'epoca del parlare a vanvera, cianciando di tutto, come se fossimo esperti tuttologi, senza renderci conto di essere ignoranti proprio in quello in cui pensavamo di essere sapienti.
Quanta ragione aveva Socrate, quando sosteneva proprio questa verità davanti al tribunale dei suoi accusatori, nell'Apologia.
Un amplificatore di balle colossali è diventato il social, soprattutto facebook, che è più utilizzato e diffuso degli altri.
Ogni giorno, ad ogni ora, si leggono commenti che sono icastiche definizioni di un'epoca, di un momento storico, di un atteggiamento politico.
Ci troviamo in una pericolosa e complessa congiuntura, ad essere governati da due gruppi politici che, in apparenza, hanno assai poco in comune, ma che, nonostante tutto, resistono in equilibrio precario e mobile, pur di continuare a rappresentare il voto degli italiani.
In particolare, l'atteggiamento generale di uno dei due blocchi politici risulta alquanto preoccupante, nei confronti della vita e del mondo.
Bisognerebbe munirsi di tanto senso critico, e di fine capacità riflessiva, per poter scorgere, oltre le tante parole gridate da questi presunti leader, l'inganno di un'umanità che si preoccupa solo di fare il suo, sputando sugli altri, di continuo, la loro incapacità, il loro limite, la chiusura ideologica, e quant'altro, in un reciproco scaricare le colpe che non porta a niente.
Più di tutto, oggi, abbiamo bisogno di vedere fatti, comportamenti, azioni politiche che valgano questo nome. E ciò che vediamo ci preoccupa. Soprattutto se sommerso da tanto ciarlare, che elargisce giustificazioni a destra e a manca.
Dovrebbe essere finito il tempo delle scuse. Vogliamo finalmente vedere qualcuno che si batta per il popolo, per la gente, anche per quell'umanità che annega nella generale indifferenza, in un vergognoso rimbalzo di responsabilità.
E invece spuntano avvocati delle cause perse da ogni dove, che piuttosto che osservare criticamente quello che tutti vorrebbero negare, si ostinano a sostenere una scelta elettorale che ha già dimostrato il suo fallimento alla conta dei voti.
Povera Italia davvero!
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