Ma un esame di stato "normale" sarà mai possibile?



La riforma dell'esame di stato, conclusivo del ciclo della scuola secondaria superiore, è finalmente arrivata. Per la verità la si attendeva da tempo, nella convinzione che il modo in cui era strutturato l'esame in precedenza non fosse proprio dei migliori. 

Al percorso dei cinque anni di scuola veniva riconosciuto soltanto un 25 per cento, e purtroppo, sebbene molto raramente, alcuni esami hanno stravolto completamente l'andamento curricolare degli studenti, persino dei più meritevoli.

Adesso è diverso. Il nuovo esame - suggerisce la Tecnica della Scuola - avrà solo due prove scritte e un colloquio orale. Il voto finale resta sempre in centesimi, ma si darà maggior peso al percorso fatto durante l’ultimo triennio, infatti il credito scolastico inciderà fino a 40 punti, le 2 prove scritte incideranno fino a 20 punti ciascuna, il colloquio fino a 20 punti. 


Abolita la terza prova di carattere interdisciplinare, il quizzone, i maturandi rimangono a concorrere soltanto per le materie caratterizzanti il percorso di studi intrapreso. La seconda prova scritta sarà mista - latino e greco al classico, matematica e fisica al liceo scientifico, e così via.

Fin qui ci può stare. Ma, purtroppo, dopo gli scritti arriva la prova orale. E qui il MIUR, ne ha inventata un'altra delle sue, che francamente avrebbe fatto bene a risparmiarsi. Proprio come quando qualche chiacchierone perde l'ennesima occasione per stare zitto, e straparla.

Sul colloquio orale, difatti, il Ministero avrebbe fatto meglio a tacere. Non era necessario spingersi oltre. La Riforma dell'Esame di Stato aveva già ampiamente modificato le vecchie norme. E poteva bastare. Ma il MIUR ha voluto strafare, e si è spinto oltre, a voler decidere non solo le nuove modalità del colloquio orale, ma addirittura ad immaginare la prova già preventivamente strutturata, in busta  chiusa e numerata, che il candidato del colloquio dovrà scegliere in sede di esame - la 1, la 2 o la 3?

In ciascuna di queste buste, la Commissione avrà dovuto precedentemente progettare una prova trasversale su tanti argomenti quanti sono gli alunni concorrenti, più due. Le buste di volta in volta non scelte saranno poi rimescolate, e nuovamente estratte in numero di tre, per il candidato successivo.

Più che un esame, il colloquio orale assume, così, la forma di un gioco a premi, quelli molto in voga sulle reti nazionali e Mediaset, nelle ore pomeridiane dei nostri palinsesti televisivi. Programmi che, io personalmente, odio, e che cerco accuratamente di evitare, vuoi perché in quelle ore della giornata sono spesso impegnata - e per fortuna - in altre attività. Vuoi perché davvero non mi riesce di immaginare una cultura nozionistica, che si poggi sulle acquisizioni mandate giù a memoria. 

Così il quizzone scritto della terza prova ha soltanto cambiato aspetto. Adesso - nella Riforma dell'Esame di Stato che partirà dal 2019 - è orale. Nella sostanza, pertanto, nulla è cambiato davvero.

Inoltre, questa ridicola modifica che obbliga la commissione d'esame a dover "pensare" in anticipo alle domande da fare - ingabbiando la libertà del docente a non poter scegliere all'istante cosa chiedere, anche in virtù del colloquio vero e proprio che ciascun membro della commissione sta intrattenendo con il candidato, - costringe gli esaminatori ad un sovraccarico di lavoro, che non ha alcuna ricaduta positiva sull'esame vero e proprio, ma che anzi si presta alla "fuga di notizie" dalla commissione ai candidati, che potranno essere informati con largo anticipo sulle scelte della commissione stessa.

Infine, la cultura non è informazione, e i nostri alunni non sono vasi vuoti da riempire di dati. Il colloquio di maturità deve accertare competenze che vanno ben oltre quella di fornire la risposta esatta, elaborando i dati dell'interlocutore.

Dove vanno a finire, in tutto questo, i discorsi sulle competenze da acquisire in uscita, rispetto a quelle registrate in entrata?

E davvero - pedagogicamente parlando - rendere le cose più semplici è una scelta didatticamente valida?

Cari signori del MIUR...ma un esame normale non vi riesce proprio possibile immaginarvelo?!

Suvvìa!!! Un po' di coerenza con quello che voi stessi andate da qualche anno a questa parte sbandierando nelle circolari. 

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