Bulletti e razzisti
L'altro giorno, al mare, erano accanto a me tre ragazzini di circa dodici anni. Finita la scuola, avevano scelto di trascorrere un giorno di mare, con il placet delle loro famiglie. Foggia - Siponto in treno si fa (col biglietto si spera).
Mentre mi stavo rilassando a prendere il sole, uno di loro chiamava la mamma al cellulare, e la rassicurava dicendole che non stavano alla spiaggia libera, perché erano entrati in un Lido e, approfittando della distrazione dei bagnini, avevano occupato un ombrellone in prima fila, e se la facevano sul lettino.
Nessuno avrebbe avuto da recriminare, e i ragazzini sarebbero rimasti accanto a me tutto il pomeriggio, ospitati gratuitamente e comodamente.
Ad un certo punto, non soddisfatti, iniziavano a chiamare, uno dopo l'altro i venditori ambulanti, con la scusa di voler acquistare qualcosa. I malcapitati, ignari dell'inganno ordito alle loro spalle, si avvicinavano uno dopo l'altro, rispondendo alle domande che gli venivano rivolte. Puntualmente, partiva lo scontro sul prezzo - troppo elevato, a dire dei dodicenni, dei quali tutto si sarebbe potuto dire eccetto che fossero sprovveduti. Infine iniziavano le offese, profferite in foggiano stretto stretto, che culminavano con frasi abbastanza chiare come "meh...vatt spicc" all'udire le quali i venditori ambulanti di colore, si allontanavano, avendo compreso, un po' tardi, il vero intento dei bulletti da spiaggia.
Fa specie vedere trattati con tanto disprezzo, e senza alcuna forma di educazione e di umanità, uomini alti e robusti, messi alla berlina da microbi intolleranti e razzisti, già specchio precoce di una società gretta e malata dei suoi pregiudizi.
Mi chiedo solo come saranno tra qualche anno questi esemplari se sono già così tanto bastardi ora, alla loro tenera età.
Mi chiedo solo come saranno tra qualche anno questi esemplari se sono già così tanto bastardi ora, alla loro tenera età.
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