A Liliana...
Cara amica... in questi ultimi giorni ti ho pensato molto. Ho ricordato il sapore della nostra amicizia nel gusto che entrambe abbiamo sempre avuto per la libertà. Il piacere di sentirci svincolate, almeno attraverso il nostro comune amore per la poesia, da obblighi e doveri imposti dalle norme.
Prendere un treno, e andare verso il mare, a respirare - come dicevi tu...
Perdersi oltre la linea dell'orizzonte che separa cielo e mare...
Guardare, in assoluta ammirazione e umiltà, l'azzurro illuminato dal sole...
Attendere, sulla battigia, l'arrivo dell'onda che si infrange sulla costa sabbiosa e sui piedi...
Respirare il vento della brezza...
Annusare gli odori dell'aria che si mescolano a quelli delle creme solari...
Leggere un libro nell'andare e venire....
Rilassarsi a riflettere sotto l'ombrellone...
Pensare....sentire...provare...ascoltare in silenzio....
Tutto questo mi ha riportato a te.
A quando un messaggio o una chiamata servivano a rompere la solitudine di una domenica di routine. A quando un appuntamento preso all'istante ci avrebbe riunite da lì a poco, entro lo spazio di una breve passeggiata, tra la mia e la tua casa. Agli abbracci tra un saluto e l'altro. Alle nostre lunghe chiacchierate poetiche, e alle letture, alla narrazione del dolore esistenziale, delle prove, delle difficoltà delle nostre vite.
Poi, un giorno tutto questo è finito. Prima per la tua partenza. Poi per la malattia e la morte, che hanno rotto in maniera decisa e definitiva le nostre amichevoli consuetudini.
Eppure, mi è sembrato strano ritrovarti nel pensiero. E ricordare proprio te, quando, dopo un anno di lavoro, ho deciso di staccare un po' per riconciliarmi con me stessa, e ritrovarmi.
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