Coronavirus
La grande paura
Sull'origine del Coronavirus lascerei perdere le fantascientifiche ipotesi complottistiche di Fusaro, e mi concentrerei piuttosto a comprendere cosa bisogna fare, in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, per arginare la diffusione dell'epidemia, che comincia ad assumere i contorni di una vera e propria pandemia.
A mio parere, ha ragione Recalcati quando dice che siamo ad una grande prova di civiltà. La sola cosa che può servire è l'isolamento, mentre invece la gente irresponsabile continua ed evadere la quarantena, come il tarantino che ha portato in Puglia la virulenza.
E non dimentichiamoci che in Italia è cominciato tutto perché un manager milanese, di ritorno dalla Cina, invece che mettersi volontariamente in quarantena, è andato in giro dappertutto.
Sicuramente il covid19, e tutte le forme epidemiche di una certa gravità, limitano le relazioni sociali, perché portano a rinchiudersi in casa, per evitare i rapporti molto allargati, e le grandi riunioni o adunate.
Ma è necessario comprendere che non esiste altra soluzione nell'attuale contingenza.
Per questo si tratta di una grande prova di civiltà. A sostegno della propria e dell'altrui salute.
Lasciamo stare che il sistema sanitario italiano è uno dei migliori al mondo. Sappiamo anche che, in medicina, è meglio prevenire che curare. In ogni caso.
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