Streghe
Delle volte è così difficile rivendicare la parola “Strega”. È talmente potente, che nel collettivo procura ancora qualche disagio.
Chiunque può essere una strega, siamo tutte nate con un potere, un talento, ma
questo non desta valore.
Tuttavia la società ci insegna che la magia non esiste, che non è reale, oppure
che le streghe sono cattive. La società non ha problemi di ipocrisia, può insegnarti ciò che desidera, pur
di avere il controllo della tua mente.
Allora chi è più pazzo? Io che credo in me e nella mia verità, o nelle bugie della società?
La comprensione e la gestione della parola “Strega”, da parte della
collettività, risulta molto spesso pura menzogna.
Che cosa ti balla dentro? Quella è la vera verità!
Se ti piace definirti “Strega”, perché non farlo, è un tuo diritto di
nascita.
Quando finalmente rivendicai il titolo di Strega per me stessa, provai un senso
profondo di ritorno a casa. Sviluppare una relazione con questo termine era come provocare e sfidare le
convinzioni altrui, richiedeva molto sforzo. Ci sono voluti tanti anni, tanti miti da sfaldare dentro di me.
Mi dicevano che per essere una Strega dovevo avere una congrega, o se ero
battezzata non potevo esserlo, o ancora che dovevo avere una discendenza
particolare. Chi ero io per rivendicare questo titolo, chi mi poteva dare un certificato che
potesse attestare che ero tale?
Anche se la mia mamma è una donna molto sensibile, dalle grandi capacità
percettive, come lo è anche stata mia nonna, questo non faceva di me una buona
strega. Anche se credevo di non esserne degna, comunque vivevo praticamente come una
strega, ed è stato quattro anni fa che ho deciso di farla finita con tutte
queste fissazioni e di vivermi finalmente bene me stessa come “strega”.
Credo che la magia trovi sempre il modo di presentarsi. Mi sono data il permesso di uscire fuori dagli schemi, di scoprire i miei
talenti, di venerare la natura, di sentirmi in sintonia con la meraviglia di
tutto ciò che mi circonda attorno, di risvegliare e rendere la mia sessualità
sacra per me e il mio compagno. Di usare il mio potere per chi ha bisogno, di collegarmi all’universo, di amare
incondizionatamente, di essere unica e di condividere questa mia unicità
con quelle che sento come mie sorelle.
La società ha addestrato le donne a tenere basso il profilo. Quindi Sorella Strega quando tutto il mondo ti viene contro, sappi che sei
sulla strada giusta. Alzati e urla alle stelle, ti ascoltano. Affidati all’Universo.
A volte il percorso della Strega è solitario e le sfide sono intense, ma credimi
ne vale la pena. Quando si raggiunge la vetta più alta il panorama di noi stesse non ha
prezzo, è meraviglioso.
Una verità che imparerai sul cammino della Strega, è che il tuo peggior
nemico sei tu, ma non devi scappare, solo oltrepassare il dolore ed avere
fiducia che tutto ancora… può succedere.
Tutto quello che posso dirti è che se senti reclamare il tuo potere dentro,
lo senti nelle ossa, scorrere nelle vene… se la magia ti batte nel cuore,
reclama il tuo titolo. Solo tu hai il diritto e il dovere di farlo. Solo tu saprai quando è il momento giusto. Non esiste certificato che lo attesti.
Ognuno di noi ha la sua autenticità. Ignora il rumore attorno e concentrati sulla tua anima. Lo vedi che stai sorridendo, la verità ti corre dentro.
Potremmo non essere apprezzate, ma sta di fatto che non possono più
fermarci, tutto quello che chiediamo è solo di ricordare, onorare, celebrare, rispettare.
Non si può togliere il potere a una Strega, ignora il rumore, reclama la
parola a voce bassa o a voce alta… l’importante è che tu lo senta nel tuo
cuore, non si tratta di rettitudine, si tratta di libertà.
Pratica la tua magia Sorella Strega, e se ti sentirai sola allora cercami!
(Carla Babudri, Canti e Incanti)
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