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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Kierkegaard

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"Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me.Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te" . Soren Kierkegaard

Festa della Mamma

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Il regalo più bello per questa giornata.

Interconnessi nel tempo sospeso

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Oramai siamo tutti perennemente connessi al web. Online, in chat o in video. Da smart o da remoto. In telelavoro o in smart working. Noi docenti conosciamo bene tutte le piattaforme in uso in questo periodo. Usiamo classroom, weschool, meet, zoom, skype...Una vita da iperconnessi, che certamente avrà delle ripercussioni forti anche quando tutto questo sarà finito, e si riprenderà, per quanto possibile, la vita normale.  Sì, perché la connessione sta cambiando radicalmente il nostro modus vivendi. Per lavorare non c'è più bisogno di incontrarsi. Anzi, è più proficuo lavorare online, perché si risparmia tempo, evitando spostamenti e, diciamolo pure, chiacchiere spesso inutili ed improduttive.  Online si va subito al punto, e si rimane sul pezzo.  Il focus si sposta dalle persone agli obiettivi, e agli scopi della riunione, e dell'incontro.  Mancano gli approcci fisici. L'abbraccio e la condivisione degli sguardi de visu, ma nella relazione lavorativa non sono necessari...

Pranzo della domenica

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Oggi tranese... 

Streghe

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Delle volte è così difficile rivendicare la parola “Strega”. È talmente potente, che nel collettivo procura ancora qualche disagio.   Chiunque può essere una strega, siamo tutte nate con un potere, un talento, ma questo non desta valore.   Tuttavia la società ci insegna che la magia non esiste, che non è reale, oppure che le streghe sono cattive. La società non ha problemi di ipocrisia, può insegnarti ciò che desidera, pur di avere il controllo della tua mente. Allora chi è più pazzo? Io che credo in me e nella mia verità, o nelle bugie della società? La comprensione e la gestione della parola “Strega”, da parte della collettività, risulta molto spesso pura menzogna.  

Parmigiana

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Un buon piatto può salvare la vita...

Basilico

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Per la seconda volta la mia piantina di basilico sta mettendo le foglioline...