Favole dal Salento
Misteri e stregoneria in terra di Puglia
Dove ogni luogo narra di sé una storia magica
"I monachicchi sono
esseri piccolissimi, allegri, aerei, corrono veloci qua e là, e il loro
maggior piacere è di fare ai cristiani ogni sorta di dispetti. Fanno il
solletico sotto i piedi agli uomini addormentati, tirano via le lenzuola
dei letti, buttano sabbia negli occhi, rovesciano bicchieri pieni di
vino, si nascondono nelle correnti d’aria e fanno volare le carte e
cadere i panni stesi, tolgono la sedia di sotto alla donne sedute,
nascondono gli oggetti nei luoghi più impensati, fanno cagliare il
latte, danno pizzicotti, tirano i capelli, pungono e fischiano come
zanzare. Ma sono innocenti: i loro malanni non sono mai seri, hanno
sempre l’aspetto di un gioco, e, per quanto fastidiosi, non ne nasce mai
nulla di grave. Portano in capo un cappuccio rosso più grande di loro: e
guai se lo perdono. Tutta la loro allegria sparisce ed essi non cessano
di piangere e desolarsi finché non l’abbiano ritrovato. Il solo modo di
difendersi dai loro scherzi è appunto di cercarli di afferrarli per il
cappuccio: il povero monachicchio scappucciato ti si butterà ai piedi,
in lacrime. Ora i monachicchi, sotto i loro estri e la loro giocondità
infantile, nascondono una grande sapienza: conoscono tutto quello che
c’è sottoterra, sanno i luoghi nascosti dei tesori. Per riavere il suo
cappuccio rosso, senza cui non può vivere, prometterà di svelarti il
nascondiglio di un tesoro. Ma non devi accontentarlo fino a che non ti
abbia accontentato; finché il cappuccio è nelle tue mani, il
monachicchio ti servirà. Ma appena riavrà il suo prezioso copricapo,
fuggirà con un gran balzo, facendo sberleffi e salti di gioia, e non
manterrà la sua promessa". (Carlo Levi)
Commenti
Posta un commento